Turismo di massa in Antartide

In soli quattro anni, dal 2016 al 2020, è stato calcolato che il turismo di massa in Antartide è aumentato del 53%. Un dato da non sottovalutare, e che impone a tutti, enti e Paesi di tutto il mondo, di porre la giusta attenzione su questo fenomeno. L’Antartide è un continente con condizioni di vita estreme, e con al tempo stesso un habitat fragile, da tutelare il più possibile.

Cerchiamo di capire perché il turismo in questi anni sia aumentato così tanto, e quali sono i rischi e i pericoli del turismo di massa in questi luoghi considerati inaccessibili fino a pochi anni fa.

Perché il turismo in Antartide è aumentato

Analizzando la situazione del turismo di massa in Antartide si possono notare tre elementi chiave che hanno favorito l’aumento di cui abbiamo parlato nella nostra introduzione.

Assenza di regolamentazione

La prima caratteristica da considerare è l’assenza di una vera e propria regolamentazione. L’Antartide non appartiene a nessun Paese (anche se in tanti hanno delle rivendicazioni su parti del suo territorio), e le principali norme sono quelle contenute nel Trattato Antartico. Questo documento nel tempo ha raccolto un maggior numero di Paesi firmatari. Secondo tali norme l’Antartide è un territorio da usare soprattutto per la ricerca scientifica, dove le uniche attività commerciali ammesse sono la pesca e, appunto, il turismo.

Maggiore accessibilità

Il secondo fattore è la maggiore accessibilità di questi viaggi. I costi si sono ridotti di molto negli ultimi anni, permettendo a molte più persone di potersi permettere queste crociere. Inoltre la tecnologia permette di affrontare dei viaggi molto più sicuri rispetto al passato.

Aumento di tour operator

Il terzo elemento da valutare nella nostra analisi è il costante aumento di tour operator che offrono questo genere di crociere. Sono in molti ormai a proporre questi viaggi, supportati da una importante operazione di marketing. Il timore che l’Antartide possa cambiare volto a causa del cambiamento climatico porta molte persone a voler visitare queste località alla fine del mondo.

Cosa si può vedere in Antartide

Durante questi viaggi è possibile ammirare la vastità di questo continente, costantemente ricoperto dai viaggi. Eppure per molti turisti non sono i paesaggi l’attrattiva principale, bensì a calamitare l’attenzione troviamo la fauna locale. Qua è possibile incontrare numerosi animali che non si possono trovare altrove in libertà, come ad esempio alcune specie di pinguini o alcuni tipi di albatros. In più sono presenti molti mammiferi, come ad esempio i grandi cetacei (a queste latitudini sono molto diffuse la balenottere) e i pinnipedi, come foche e altri animali simili.

Una delle mete più apprezzate è Half Moon Island, un’isola con un clima più mite rispetto al continente vero e proprio, e che permette una maggiore accessibilità da parte dei turisti che vogliono visitare queste zone.

La tutela dell’Antartide a chi spetta?

Il turismo di massa rischia di rivelarsi un problema per l’Antartide. Molti tour operator propongono questi viaggi (consigliando l’estate) come un mezzo per far conoscere questo territorio, con la speranza che i turisti, una volta tornati dalle vacanze, siano pronti a difendere questo territorio dallo sfruttamento.

Il problema purtroppo è nella possibilità che un turismo troppo intensivo possa portare problemi all’habitat dell’Antartide. Negli ultimi anni la temperatura è salita anche sopra i 20°, generando un forte campanello d’allarme che è riecheggiato in tutta la comunità scientifica.

Purtroppo tutelare l’Antartide dallo sfruttamento commerciale non è affatto facile, proprio perché il continente, come abbiamo detto nelle righe precedenti, non appartiene a nessun Paese. Attualmente è presente una coalizione globale, chiamata ASOC (Antarctic and Southern Ocean Coalition) che raccoglie molte ONG che si occupano della difesa e della tutela di questa vasta area. Proprio la ASOC si occupa di vigilare, ma potrebbe non essere abbastanza.

Il ruolo dei tour operator nella tutela dell’Antartide

Alcuni tour operator che operano in Antartide si sono riuniti nel 1991 nell’International association of Antarctica tour operators, abbreviato in IAATO. Nonostante siano concorrenti cercano di agire per il bene comune: è nel loro interesse che l’Antartide possa continuare ad esistere così com’è anche in futuro, evitando che un potenziale sfruttamento intensivo possa nuocere a questo delicato habitat. Non sono mancate dichiarazioni a favore della tutela del continente e del suo ambiente da parte di rappresentanti e personalità interne all’associazione.

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