Monti della Luna (altro nome del Ruwenzori) è una grande catena montuosa africana che percorre la linea al nord dell’Equatore. Lungo questi monti si trovano i confini della Repubblica Democratica del Congo, dello Zaire e dell’Uganda.
Sono appena 6 le cime che compongono questo massiccio: la Baker, la Speke, la Gessi, la Stanley, la Emin e, curiosamente, la Luigi di Savoia. Ciascuna sommità è separata dall’altra da un sistema di vallate e corsi d’acqua più o meno imponenti. La vetta più alta del massiccio nonché la terza montagna più torreggiante del continente è la Stanley, nota anche come Cima Margherita. Con i suoi 5000 e più metri essa rende in qualche modo omaggio a Margherita di Savoia, la madre di re Vittorio Emanuele III.
Altro nome del Ruwenzori
Il Ruwenzori è anche noto anche con l’appellativo di Monti della Luna. Ma da dove deriva questo romantico epiteto? Il responsabile a quanto pare fu niente meno che Tolomeo, un geografo vissuto nel II secolo d.C. Lo studioso era convinto che proprio tra quelle vette si trovasse la sorgente del Nilo. In effetti, sul Ruwenzori sono presenti dei corsi d’acqua che alimentano il Nilo Bianco.
Legame fra il Ruwenzori e l’Italia
Da dove derivano tanti riferimenti alle teste coronate italiane? Bisogna considerare che la prima spedizione a violare queste cime proveniva proprio dal nostro Paese. Nel 1906 un piccolo gruppo di alpinisti con un ospite d’eccezione al seguito, Luigi Amedeo di Savoia, affrontò le asperità del Ruwenzori. Il Duca degli Abruzzi si cimentò nell’impresa e si preoccupò di eseguire degli interessanti rilevamenti scientifici.
Nel 1906, quando la piccola squadra italiana conquistò le vette dei Monti della Luna, molti altri esperti di scalate avevano già affrontato il Kenya ed il Kilimangiaro, altissime cime. Nessuno, a dire il vero, si era mai preoccupato del massiccio in questione e forse in pochi erano al corrente della sua stessa esistenza. Queste montagne comunque si scalano con relativa facilità (condizioni meteo permettendo). Quassù piove spesso e la vegetazione, nonostante la presenza delle nevi, è ricchissima.